“Il paese dai Grandi Laghi e Mille Colline”

Recarsi in Burundi per me era andare a vedere di persona dove la mia “zietta suora” aveva vissuto per quasi tutta la sua vita, cosa faceva e se fosse vero quello che raccontava quando tornava in Italia. Non è stato semplice, ci son volute una lettera di invito da parte della congregazione di suore di cui faceva parte la zia, un permesso speciale in Farnesina (si perché da poco deposte le armi di una crudele e lunga guerra civile tra le due fazioni di Hutu e Tutsi nel paese), nonché il visto “per scopo umanitario” rilasciato dall’ambasciata del Burundi a Roma e tutta una serie di vaccinazioni, senza le quali non viene rilasciato il visto.
Un tranquillo piano di volo con scalo ad Amsterdam, Nairobi e poi Kigali e dopo circa 20h sono in terra africana… qualche ritardo nella consegna di una delle due valigie, recuperata l’indomani tornando in quel piccolo aeroporto BUJUMBURA (ex capitale) ma nulla di rilevante.
Fuori ad aspettarmi un “picchetto d’onore” di suorine tutte vestite di beige con un sorriso a 36 denti e alcuni ragazzi del posto che lavorano con loro; è subito festa, è arrivato l’UMUZUNGU!!!! (l’uomo bianco in kirundi, lingua locale). A bordo del loro Land Cruiser marchiato con una grossa croce rossa ci spostiamo verso l’ex capitale Bujumbura per alcune commissioni; il panorama che si vede dagli impolverati finestrini del fuoristrada è a dir poco unico…uno spettacolare tramonto sul LAGO TANGANICA, gli ippopotami che fanno il bagno e il contrasto netto tra il verde della natura e il rosso dell’argilla! Colori che accompagneranno tutti i miei dieci giorni di permanenza.
I giorni successivi ho visitato gli altri centri missionari che gestiscono le mie ormai amiche e “sorelle” suore: loro non sono in missione per insegnare il cristianesimo, ma la loro attività principale è cercare di aiutare la popolazione estremamente povera ad avviare progetti lavorativi come la tessitura, la manifattura, la panificazione, il commercio di the e caffè e per fare ciò si avvalgono di incentivi statali che il governo emana saltuariamente e donazioni da parte di associazioni italiane che le hanno aiutate nel corso degli anni.

RWEGURA

RWEGURA e il suo THE: ci sono le più grosse piantagioni di the del paese e una grossa fabbrica di produzione e esportazione di questa fantastica pianta, visita e degustazione di rito! Visita anche al “GRANDE ALBERO” simbolo di Vita al centro del Burundi.

NYAMURENZA

Un villaggio situato al nord del Burundi al confine con il Rwanda; alfabetizzazione, assistenza sanitaria e sociale sono le priorità in questo angolo di terra.

GITEGA

Una città; è l’ex-capitale del Burundi a differenza di Bujumbura, che ha avuto un progresso più forte e la rende vicina alle città europee, ha invece mantenuto i caratteri di grande città africana è importante per l’educazione scolastica e per l’esercito; scuole e caserme sono numerose e questo fa di Gitega una città ricca di giovani.

Girando e vivendo questa terra africana in prima persona e direttamente con loro sono riuscito ad apprezzare valori e ideali che ormai abbiamo dimenticato: umanità, semplicità, amore e passione per l’aiuto verso chi è meno fortunato di noi.

Per me è stata un’esperienza unica che ha arricchito il cuore… condivisione, conforto, sostegno, fiaccola di speranza che da sempre indica la via della Pace, della Riconciliazione e della Concordia.

Da questa terra ho portato a casa un’ineguagliabile bagaglio di emozioni, bellissime sensazioni e piacevoli ricordi tanto da imprimere fisicamente sulla pelle ma soprattutto nel CUORE la frase sintesi del mia esperienza “UBUTUNZI BURY MUKWIFATA RUTU! AMAHORO!” (La vera ricchezza sta nella semplicità! Pace!)