La Loira, 1020 km di acqua che scorrono attraverso paesaggi di dolci colline, vigneti e residenze fiabesche, per gettarsi infine nell’Oceano Atlantico. Un fiume che attraversa quasi tutta la Francia e porta con sé memorie antiche, di commerci, di connessioni e di uomini e donne che hanno fatto la storia.
Oltre ai re di Francia, che qui hanno costruito le loro residenze estive, nella valle della Loira hanno avuto un ruolo importante Giovanna d’Arco, Leonardo da Vinci e Caterina de Medici in primis, nonché moltissimi altri personaggi importanti.
La Valle è stata inserita nella World Heritage List dell’Unesco per la qualità del suo patrimonio architettonico, per la sua posizione lungo il fiume Loira, che testimonia uno sviluppo armonioso tra uomo e natura e per i suoi numerosi monumenti e beni culturali, che illustrano in modo eccezionale gli ideali del Rinascimento e dell’età dell’Illuminismo.
Si arriva davanti ad uno dei 300 castelli sparsi in questa grandissima regione e ci si sente catapultati in un’atmosfera d’altri tempi dove l’evoluzione dei gusti architettonici dell’élite francese nell’arco di oltre mille anni, incarna totalmente la “joie de vivre” dell’epoca.
Gioielli di eleganza e di raffinatezza, circondati da specchi d’acqua e giardini lussureggianti, 20 castelli fanno parte del circuito “Grands Sites du Val de Loire” e meritano tutti una visita, dal castello di Chambord, a quello di Amboise che nella piccola cappella racchiude la tomba di Leonardo, a quello di Azay le Rideau fino al castello privato di Ussè, che si dice abbia ispirato la storia della Bella Addormentata nel bosco, anche se il mio preferito rimane il castello di Chenonceau.
Chenonceau è chiamato anche “il Castello delle Dame” e definitivamente il nome è una garanzia di raffinatezza, eleganza e cura femminile che si respira ancora oggi nei rigogliosi giardini perennemente in fiore, negli arredi e nel romanticismo del luogo.
Il castello fu offerto dal re Enrico II alla sua favorita, la bellissima Diane de Poiters, di 20 anni più grande, dotata di un ottimo senso degli affari, la quale costruì il famoso ponte sul fiume Cher con i suoi splendidi archi. Il Castello però, alla morte del re, passò alla moglie Caterina De Medici, che allontanò Diana e si fa carico di proseguire i lavori nei giardini e la galleria a due piani dove organizzare ricevimenti sontuosi, insediando a Chenonceau il fasto italiano.
Successivamente al Castello arrivarono Luisa di Lorena, moglie di Enrico III, e nel Settecento, Madame Luoise Dupin che accolse a corte letterati, poeti, filosofi e scienziati ridonando alla residenza i fasti di un tempo.
Ancora una donna, Simonne Menier, capo infermiera, durante la prima guerra mondiale amministrò l’ospedale del Castello trasformando le due gallerie del castello in ricovero a spese della sua famiglia.
Ma la valle della Loira non è solo arte, storia e cultura, è anche sinonimo di vino e gastronomia: Il clima qui è piuttosto fresco e sia per la temperatura che per la latitudine essa si trova quasi al limite per la sopravvivenza della vite.
Infatti, la quantità di zuccheri nell’uva è particolarmente bassa e i vini sono leggeri e poco alcolici, anche se caratterizzati da elevata acidità. Spesso robusti e con note di tostatura, grazie all’utilizzo della barrique per la maturazione.
Per quanto riguarda i bianchi, i vitigni sono principalmente Sauvignon Blanc, Chenin Blanc e Chardonnay, tra le uve a bacca nera Cabernet Sauvignon, Malbec e Pinot Meunier oltre chiaramente ad altre varietà locali.
Sulla gastronomia, consentitemi di citare i gustosissimi formaggi francesi che godono sicuramente di una certa fama e cinque di essi, ottenuti soprattutto da latte di capra, sono certificati IGP: Sainte Maure du Touraine, prodotto nella regione della Touraine, Pouligny St. Pierre, Saint Maure, Crottin di Chavignol e la Pyramide di Valençay.
Tra i dolci una menzione speciale alla deliziosa Tarte Tatin, una torta di mele capovolta, l’ “île flottante“, l’isola galleggiante, meringhe morbide che galleggiano su una base di crema, e il “Gateau Pithiviers“, crema di mandorle in una croccante sfoglia.
Insomma, direi che c’è abbastanza materiale per decidere di visitare questa regione e fermarsi almeno una settimana, anche se chiaramente più si ha la possibilità di sostare, più si scoprono luoghi insoliti dove vale la pena soffermarsi. Nella Natura nei grandi Parchi, ma certi luoghi sono talmente unici che meritano una visita…andiamo con ordine!