Vicoli stretti, sorrisi, profumo degli aranci in fiore, monumenti imponenti, taverne ricoperte da maioliche, il flamenco suonato dal vivo e la cerveza che non manca mai. Siviglia non stanca.
I palazzi da fiaba che ho ammirato in questa meravigliosa cittadina non li ho visti altrove, almeno in Europa. Un misto unico di stili: romano, rinascimentale, gotico, islamico e barocco, frutto dell’incontro di elementi arabi con ingredienti occidentali, antichi e moderni.
Passionale, accogliente e solare, la capitale dell’Andalusia invoglia a essere scoperta passo per passo.
Ma che si tratti di una vacanza di più giorni o di un semplice weekend in città, ogni motivo è buono per non lasciarvela scappare.
Eccovi alcuni suggerimenti su cosa vedere e cosa esperimentare durante un viaggio a Siviglia!
Da non perdere a Siviglia
Siviglia è davvero piena di attrazioni storiche e culturali.
Reales Alcazares, palazzo simbolo di Siviglia è l’Alcázar, splendida fusione di struttura mudéjar e cristiana uno dei più antichi luoghi reali d’Europa e analogamente uno dei due più importanti monumenti islamici dell’Andalusia, assieme alla Mezquita di Cordoba.
Eretto come una fortezza nel decimo secolo, fu più volte esteso e trasformato nel corso della sua millenaria esistenza, assieme agli splendidi chiostri nascosti nei giardini tropicali.
Il palazzo è diviso in diverse sezioni che risalgono a epoche diverse: periodo moresco, gotico, mudéjar e rinascimentale. Per visitare questo complesso vi suggerisco di prendervi il tempo per girarlo tutto, io l’ho fatto con tanta calma e ci ho messo 2 ore.
La cattedrale di Siviglia è la più grande cattedrale gotica del mondo, e la terza chiesa cristiana dopo San Pietro (Vaticano) e Nossa Senhora da Conceição Aparecida (San Paolo, Brasile)… potete immaginare perché mi ha lasciato a bocca aperta?!
Eretta sul luogo in cui ergeva un’antica moschea almohade, è un edificio magnifico che mescola elementi gotici e rinascimentali, esternamente monumentale e internamente ingente di decorazioni e di tesori artistici. Qui si troverebbe anche la Tomba di Cristoforo Colombo. In realtà non è mai stato possibile attribuire con certezza i resti contenuti al suo interno al navigatore genovese. Il mistero permane e così pure il fascino di questo luogo.
La torre della Giralda è considerata il simbolo di Siviglia, un antico minareto convertito a torre campanaria della cattedrale.
È alta 90 metri, però potete comodamente raggiungere la cima perché le rampe che portano in cima furono costruite abbastanza ampie da far risalire anche le guardie a cavallo. Sulla sua cima troveremo El Girardillo, una bandierina in bronzo che è diventata il simbolo di Siviglia.
Vale la pena salire in cima per godersi un panorama completo a 360 gradi sulla città.
Plaza de España è una delle piazze più grandi che io abbia mai visto, potreste passarci tranquillamente un paio d’ore, se come me amate perdervi a osservare i dettagli. Ha forma semicircolare, è adornata da fontane e minuscoli navigli e decorata con laterizi, ceramiche e marmi colorati.
La piazza mi piace per il suo significato: rappresenta l’abbraccio della Spagna alle sue colonie. La mia parte preferita sono le panchine decorate in ceramica: ciascuna rappresenta una delle 48 province spagnole.
In piazza si può noleggiare una barca, per ammirarla anche dal corso d’acqua artificiale che l’attraversa. E se sarete fortunati potrete assistere a uno spettacolo di flamenco sotto il colonnato.
Il Barrio di Triana, collocato sulla riva a ovest del fiume Guadalquivir, è il quartiere dall’anima gitana di Siviglia per la sua storia e le sue tradizioni.
I gitani, costretti a diventare stanziali, cominciarono a vivere in questa parte di Siviglia. E
Basta attraversare il Ponte Isabella II (meglio noto come il Ponte di Triana) per ritrovarsi in questo quartiere tradizionale ma allo stesso tempo colorato e vivo. Perdersi sulle stradine San Jacinto, Betis, Castilla è affascinate.
Al suo nome sono legate due delle più famose tradizioni andaluse: il quartiere è una delle culle del flamenco e anche una delle più fondamentali zone di produzione di ceramiche e azulejos.
Metropol Parasol, conosciuto popolarmente come Las Setas, è la costruzione in legno più grande d’Europa. Completamente diverso rispetto alle eleganti attrazioni di Siviglia, questo futuristico edificio è frutto di un progetto di riqualificazione di un’area degradata – un parcheggio.
Durante gli scavi furono ritrovate delle rovine romane, visitabili al piano terra.
Una volta arrivati in cima, si può passeggiare sul tetto il legno, catturando viste spettacolari sulla città.
Museo del Baile Flamenco è un museo dedicato alla danza del flamenco, una delle tradizioni andaluse più famose in tutto il mondo e dichiarata dall’Unesco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2010.
‘È l’introduzione nel magico mondo di una danza che resiste ai tempi, ai gusti, agli stili e alle mode.’
Il museo custodisce collezioni di costumi storici, foto d’epoca, documenti audio e video di grandi artisti del passato, prestando inoltre il suo chiostro settecentesco ad esibizioni dal vivo e a lezioni di danza aperte a tutti.
Siviglia tradizionale: la culla del flamenco e del tapa
Flamenco: a Siviglia è di casa.
E’ pura arte, è una forma di vita che raccoglie in sé dolore, passione, gioia di vivere, frustrazione e desiderio.
Ovunque nelle piazze e agli angoli delle strade, capiterà di assistere a spettacoli di flamenco che rapiscono dal primo istante.
Le origini del Flamenco non sono semplici da definire. Il popolo gitano arrivato in Andalusia unì il proprio canto di affermazione culturale e di ribellione all’oppressione con gli stili musicali del popolo moresco, ebraico e cristiano. Dalla combinazione di queste espressioni artistiche nacque il Flamenco che si affermò, così come lo intendiamo oggi, a partire dal Settecento.
Il quartiere Triana di Siviglia è conosciuto come il quartiere dei gitani per la sua storia e le sue tradizioni. Il barrio perciò è strettamente legato alla diffusione del flamenco. I gitani, costretti a diventare stanziali, cominciarono a vivere in questa parte di Siviglia. E fu proprio a Triana che avvenne il mutamento sostanziale dell’anima del flamenco di Siviglia.
Tapas: un viaggio nella gastronomia spagnola
Non potete affermare di conoscere Siviglia fino in fondo se non vi lasciate conquistare dalle sue specialità enogastronomiche! Qui, dove la sangria scorre a fiumi, gustate piattini di prelibatezze locali … uno tira l’altro… sono le tapas!
Le tapas non sono un semplice aperitivo ma un vero e proprio stile di vita.
L’origine delle tapas risali all’Ottocento, in Andalusia, la regola principale è rimasta sempre la stessa: non si mangia mai da soli.
Sono un cibo che richiede convivialità, va condiviso con gli amici, si gira da un locale all’altro per conoscere nuova gente, scambiarsi le portate e divertirsi.
Tra una fetta di jamòn serrano, gamberi e peperoni fritti, tortilla (frittata spagnola), patatas bravas, olive, crocchette e tanto altro ancora c’è davvero da sbizzarrirsi, le tapas sono l’ideale perché sono alla portata di tutti.
Girando per i tapas bar sarà come fare un viaggio gastronomico, ogni locale ha la sua specialità.
Cosa vedere nei dintorni di Siviglia?
E se il viaggio non terminasse dopo la visita di Siviglia?
La posizione di questa città la rende perfetta per dare inizio ad un vero e proprio tour on the road in Andalusia. A poca distanza da Siviglia si trovano infatti, Cordoba, Granada, Jaen, Malaga per poi raggiugere Cadiz e Huelva.
Un itinerario affascinante, vissuto intensamente durante la mia vacanza in Andalusia di qualche anno fa.
Avrei ancora molto da raccontarvi, ma a questo punto non vi resta che contattarmi per creare insieme il miglior itinerario studiato apposta per voi!
Siviglia è arte, è canto, è festa in strada, è cibo di strada, è un crocevia di religioni, è raffinata e sfacciata al tempo stesso. (cit. Lonely Planet)
L’ho letteralmente adorata ed è entrata nella mia lista delle città da visitare almeno una volta nella vita.
Alla prossima avventura!